Terni, città dell'amore

La leggenda dello Gnefro presso la Cascata delle Marmore

La Cascata delle Marmore è ancora oggi ricca di storia e di leggende, come questa dello Gnefro, un piccolo gnomo assai dispettoso

A Terni il termine Gnefro assume il duplice significato di gnomo dispettoso e sciocco, stupidello. Non di rado oggi può capitare di ascoltare l'espressione e 'mó férmete, nun facissi tantu lu gnefru' (ora basta, non fare troppo lo stupido, il dispettoso) rivolta a chi sta esagerando in burle e scherzi, come, secondo la leggenda, farebbe un vero Gnefro. 

Per la tradizione popolare della bassa Umbria, questi è una creatura leggendaria che vive nei pressi delle fonti di acqua, popolando inizialmente le sponde del fiume Nera e poi stanziatosi definitivamente nell’ambiente favorevole ed umido della Cascata delle Marmore al termine della Valle Nerina. Fisicamente può apparire sotto la forma di un grazioso bambino ma, solitamente, preferisce mantenere le sue sembianze naturali che di fatto lo assimilano a un folletto o a una sorta di gnomo basso (non supera mai il metro di altezza), magro e non particolarmente bello, ma vispo e dall’espressione birichina. 

La sua pelle è rugosa, il carattere dispettoso ed è dotato di piccoli poteri magici. Lu gnefro è anche molto timido: si rende invisibile di giorno e appare all'imbrunire ai viandanti che si recano alla Cascata o che percorrono il fiume Nera. Può anche fare delle brevi incursioni fuori dal suo habitat ma rimanendo sempre tra gli argini del fiume e nelle aree vegetative circostanti, compresi i "vasconi” e il parco delle Marmore, seminascosto tra sassi, arbusti ed erbe. Anche perché non può fare a meno dell’acqua… anzi può trasformarsi in acqua esso stesso, a suo piacimento. Non si conosce quanti anni viva ma si ritiene che sia molto longevo in quanto dotato di capacità di ringiovanimento e di autoguarigione. 

Solo la mancanza di acqua può condurlo alla morte. La sua natura scherzosa ma non cattiva lo spinge a divertirsi alle spalle dei viandanti solitari, fatti oggetto di dispetti e piccoli scherzi al solo scopo di spaventarli senza però mai arrecare gravi danni: un piccolo scivolone, o degli spruzzi d’acqua sul viso del turista in visita alla Cascata e al parco fluviale del Nera, potrebbero essere proprio opera sua! 

Ma cosa piace allo Gnefro? Per capire meglio il carattere di questa creatura scopriamone i gusti attraverso le sue parole:

Mi piace l’odore del bosco
e nascondermi tra le foglie.
Mi piace la rugiada
e il rumore dell’acqua che cade.
Mi piace il canto degli uccelli
ed il soffio del vento del nord.
Mi piace la notte con la luna e le stelle
ed il giorno con il sole splendente.
Sono lo Gnefro.
Sono un folletto.
Abito nel Regno della Cascata
dove può entrare
chi non ha fretta e si ferma a guardare.
Io qui sto bene,
passando da una caverna a un tronco bucato
da una pigna a una vecchia lumaca (...).

Molti a Terni considerano queste piccole creature dei veri e propri portafortuna che con i loro poteri magici proteggono la casa e allontanano la cattiva sorte.

Curiosità: per ricordare questa figura birichina, parte del "sentiero n° 2” della Cascata, detto l'Anello della Ninfa, viene utilizzato in date prestabilite per una speciale "Fantapasseggiata con lo Gnefro” tutta dedicata ai bambini che, accompagnati dal simpatico personaggio, percorrono i luoghi della leggenda tra giochi, trucchi e magie.


Bibliografia
Mario Menghini, Terni tra folklore e tradizioni, Morphema Editrice, Terni 2016.

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