Terni, città dell'amore

L'anfiteatro Fausto a Terni in Umbria – testimone delle antiche origini romane della città

L'antica Arena romana nel cuore di Terni, sfatando il mito di una città esclusivamente industriale e moderna, vanta origini antecedenti a quelle del Colosseo ed è tornata ad essere un suggestivo "teatro" per spettacoli di vario genere.

Sono poche le città che possono vantare di avere addirittura un anfiteatro romano "funzionante” all’interno del proprio centro storico e Terni, nell’antico nome "Interamna Nahars”, è tra queste, con il suo Anfiteatro Fausto, le cui origini sembrano addirittura essere più antiche di quelle del Colosseo.

A sorprendere ancora di più è il fatto che Terni, nonostante questo importante monumento attesti palesemente le sue vetuste origini romane, venga da tempo erroneamente considerata solo una città industriale, senza un’importante ed antica storia.

Oltre a contraddire lo stereotipo di città moderna attribuito a Terni, l’Anfiteatro Fausto, sebbene in verità sia stato a lungo abbandonato e poi solo grazie ad interventi successivi reso nuovamente funzionante, è tornato ad essere sede di spettacoli di ogni tipo, anche perché una così antica arena, con la capienza di diecimila posti e di un così suggestivo scenario in un centro cittadino, non risulta essere usuale, senza considerare poi che questa ebbe una capienza durante il suo funzionamento in epoca romana di almeno doppio.

Essendo precedentemente di proprietà del Vescovado di Terni, prima di passare in tempi recenti del Comune di Terni, l’Anfiteatro Fausto fu una risorsa, come spesso accadeva in passato, a cui attingere per recuperare materiali nobili per la costruzione di importanti edifici religiosi, a cominciare dal Duomo, con cui confina.

Con l’Anfiteatro Fausto, Terni fa anche il "paio” con l’antica Città di Carsulae, mettendo in resta degli importantissimi monumenti che giorno dopo giorno acquistano memoria ed importanza, sia da un punto di vista turistico, che economico e culturale. Si auspica che nel tempo questo gioiello della storia di Terni venga sempre più reso noto e valorizzato e che possa godere nel tempo di più "continuità”, magari con un ulteriore restauro che possa consentire l’accesso ad aree ancora non fruibili al pubblico, per la gioia degli stessi ternani e dei visitatori.

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